Roma, 11 settembre. “Abbiamo appreso che i due vicepremier Di Maio e Salvini sembrano concordi nel voler portare avanti la nazionalizzazione di Autostrade. Alla luce di questa eventualità la CONFSAL chiede al Governo precise garanzie sull’impatto occupazionale di una eventuale nazionalizzazione, sul contenimento dei già elevati importi dei pedaggi a carico dei cittadini e soprattutto se i costi per il ritorno di Autostrade sotto il cappello statale, quantificati da alcuni in 20 miliardi di euro, non incidano in maniera tanto rilevante sul bilancio pubblico da determinare un taglio alle prestazioni sociali e agli investimenti per la crescita economica. Riteniamo anche che prima di tutto vada garantita la sicurezza dei cittadini che usano la rete autostradale attraverso un piano di interventi straordinari sui tratti rilevati a rischio”. E’ quanto ha dichiarato Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale della CONFSAL a commento dell’ipotesi di nazionalizzazione di Autostrade che trova concordi i vicepremier Di Maio e Salvini.
“Vale la pena di ricordare che la rete autostradale italiana si compone oggi di 6870 chilometri di cui 1000 in gestione all’ANAS e il resto suddiviso in 26 concessioni date ai privati. Il quadro è molto complesso e risulta addirittura improprio parlare di nazionalizzazione dal momento che, alla scadenza della concessione, Autostrade tornano ad essere pubbliche”, ha proseguito Margiotta.
“La CONFSAL ribadisce la propria disponibilità a fornire un contributo di proposte e di idee al Governo auspicando che per il futuro di Autostrade non si proceda con scelte verticistiche ma con una concertazione ponderata in grado di offrire le soluzioni più appropriate e condivise”, ha concluso Margiotta.