Comunicato stampa
“Ci troviamo di fronte problema atavico, che ci perseguita, verso il quale non riusciamo a fare quello che vorremmo fare. Un problema che attraverso i dati ci ricorda sempre che dobbiamo fare qualcosa. Il nostro è stato un percorso che oltre a questo ha visto tanti eventi dedicato a questo tema. Non abbiamo solo sottoscritto i protocolli sulla sicurezza ma abbiamo anche realizzato delle guide per spiegare i protocolli. La Confsal su questo tema c’è e ci sarà sempre“. Lo ha detto Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal, intervenendo all’evento ‘Safety Confsal – Analisi, critiche e proposte sulle modifiche al D.Lgs 81/2008. La necessità di un Polo unico per la salute e sicurezza’, all’Auditorium Inail a Roma. “Creiamo un polo sulla sicurezza, ha proseguito Margiotta, che preveda per Inail con un ruolo fondamentale. Ma anche il sindacato si deve spendere anche nel sensibilizzare datori di lavoro e lavoratori: occorre una vera e propria prevenzione partecipata”. “La sicurezza, ja detto il ministro del lavoro Orlando in un messaggio pieno di vicinanza e partecipazione, non deve essere mai vista come un costo ma come un investimento per la qualità del lavoro. Nell’azione di governo, ha scritto il ministro, abbiamo approvato misure ad ampio spettro che potenziano l’organico e i poteri dell’Ispettorato sul lavoro e inasprito la normativa nei confronti di chi non rispetta le regole: serve massima coesione.”
Intervenendo in apertura, il presidente dell’Inail Bettoni ha rimarcato che “”Il tema della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è importante per tutti. Ma allo stesso tempo è necessario lo sforzo di tutti per cambiare rotta. I dati del primo bimestre 2022 delle denunce di infortunio all’Inail fanno segnare un +47,6% rispetto al 2021, con un +9,6% di casi mortali e un +3,6% di malattie professionali. Il testo unico sulla sicurezza sul lavoro modificato porta novità importanti ma tutto ciò non basta senza rafforzare l’attenzione alle misure di prevenzione”. “Non si può marciare divisi verso il nemico morti bianche perchè poi è lui che ci colpisce approfittando della frammentarietà delle azioni di contrasto, per questo serve il polo unico sulla sicurezza. E la repressione senza prevenzione non serve a nulla. Il tessuto produttivo italiano, fatto per il 98% da piccole imprese, deve essere inondato dall’applicazione di modelli di gestione della sicurezza”. Lo ha detto Giovanni Luciano, presidente dell’osservatorio sulla sicurezza della Confsal.
La proposta di Confsal sulla sicurezza sul lavoro, ha proseguito Luciano, “passa dal Polo unico sulla sicurezza ma anche da un forte incentivo alla diffusione capillare dei Modelli di organizzazione e gestione (Mog) o dei Sistemi di gestione della sicurezza (Sgsl) e una maggiore formazione tecnica dei delegati Rls”, che possono rappresentare “il volano per un abbattimento delle possibilità di errore o della mancata applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza”. “E’ condivisibile l’intento delle recenti modifiche normative. Ma non basta applicare bene le norme per affrontare subito il problema della sicurezza sul lavoro”, ha detto poi Antonino Ughettini, presidente Federazione Atisl (Associazione tecnici e ispettori per la sicurezza sul lavoro) Confsal. “Le misure presenti nel dl 146 in materia di infortuni e sicurezza sul lavoro rappresentano una mini riforma, la prevenzione non è ancora abbastanza incentivata, è troppo poco, è un provvedimento parziale che trascura i temi della prevenzione e della formazione”, ha poi detto Walter Rizzetto, membro commissione Lavoro della Camera dei Deputati “La parola chiave è prevenzione. Da abbinare a ricerca. E condivido l’idea di Confsal del Polo unico sulla sicurezza e del ruolo centrale di Inail come coordinamento”. Lo ha detto Cesare Damiano, componente del cda Inail e già ministro del lavoro. “La necessità di un Polo unico per la salute e sicurezza’, “è un’idea antica ma anche moderna. Al di là della denominazione, quello dell’Inail è un compito sociale, etico, non economico”, ha concluso.