Roma, 11 novembre 2021
“Ripartiamo insieme lavoratori ed aziende per un nuovo patto di rilancio dell’agricoltura”. L’incontro svoltosi questa mattina a Palazzo Merulana a Roma, organizzato dalla Confsal e dal dipartimento Agricoltura, è stata la prima tappa di un percorso comune che vede uniti, come Fronte del lavoro, i rappresentanti dei lavoratori e delle aziende per offrire il proprio contributo di idee in difesa del lavoro, per l’aumento dell’occupazione, per la difesa delle competitività delle imprese, per la ripartenza del paese. A partire dall’agricoltura, un settore strategico per il Sud.
“Serve una battaglia comune per creare al Sud una fabbrica delle competenze che permetta ai giovani di rimanere e di formarsi. Gli its del settore agro-alimentare sono solo due nel Mezzogiorno dobbiamo accendere le luci su questo problema”, così ha dichiarato il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta aprendo i lavori.
Il settore agricolo coinvolge diversi ambiti chiave dell’economia italiana, ognuno dei quali porta con sé delle riflessioni fondamentali: come è possibile colmare quel divario atavico tra nord e sud del paese? Quali incentivi e quali politiche sono necessarie per la difesa dell’ambiente, per lo sviluppo di un’economia più sostenibile? E Infine, che cosa si può fare per fermare la piaga del caporalato e l’emorragia di giovani che ogni anno lasciano il Mezzogiorno alla ricerca di un futuro migliore?
Il PNRR offre un’occasione imperdibile ma ciò che più conta è saper spendere al meglio questi fondi e offrire agli amministratori, ai lavoratori e alle imprese gli strumenti necessari.
“Riponiamo la nostra forte volontà di fare dell’agricoltura un vero e proprio manifesto della ripresa ma dobbiamo fare uno sforzo enorme: se non c’è una base culturale e una visione rimane solo il chiacchiericcio a uso mediatico”, ha aggiunto il segretario generale Confsal.
“Il patto di rilancio di cui si parla oggi non solo un progetto ma una necessità del pase, il settore dell’agricoltura deve essere consapevole della sua nuova centralità, la svolta green in corso in tutto l’occidente rende protagonista”, spiega la ministra del Sud Mara Carfagna.
“Nell’agroalimentare – infatti – si stima sia possibile creare fino a un milione di nuovi posti di lavoro green entro i prossimi dieci anni con una decisa svolta dell’agricoltura verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale”, conferma il viceministro allo Sviluppo economico Gilberto Pichetto Fratin.
Ed il biologico svolge un ruolo fondamentale nel Mezzogiorno. “Il Mipaaf sta per lanciare una serie di iniziative di comunicazione volte a promuovere i prodotti e le filiere biologiche”, annuncia il sottosegretario al Mipaaf Francesco Battistoni. Secondo il presidente della commissione agricoltura Francesco Gallinella “la sfida che ci attende è di produrre più cibo di alta qualità diminuendo l’impatto ambientale”. Infatti “la dimensione commerciale è importante quanto la qualità del prodotto, occorre capacità organizzativa”, per il vicepresidente al Parlamento europeo Paolo De Castro. “Dobbiamo essere meno individualisti e fare sistema”, è d’accordo il presidente Ismea Angelo Frascarelli. “Ma la sfida più grande è dare ai giovani la possibilità di individuare gli strumenti finanziari adeguati allo sviluppo delle proprie idee imprenditoriali”, ha aggiunto Antonino Sgrò, presidente dell’Ordine dottori agronomi e forestali della provincia di Reggio Calabria.
“I lavoratori e i giovani sono il punto di forza, occorre garantire misure a tutela del lavoro regolare e la soppressione del sommerso”, chiarisce Cosimo Nesci responsabile del dipartimento agricoltura Confsal.
“La nostra battaglia come Confsal e dipartimento per il Sud è che anche i lavoratori agricoli facciano parte del programma GOL. Solo attraverso una formazione – ha concluso Mariella Mamone – possiamo far sì che i giovani siano appetibili per il mercato del lavoro”.