“Lavoro è dignità e libertà” è stato molto più di uno slogan, perché ha incarnato la volontà, la necessità, l’unione e la programmazione di più attori istituzionali con l’intento di incidere sul tessuto sociale ed economico del Paese con dieci proposte concrete che rimettano al centro dell’agenda politica il tema del lavoro. Il riferimento è alla manifestazione della Confsal, la confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori, che – in Piazza Montecitorio lo scorso dieci dicembre – ha mobilitato migliaia di persone sotto l’ombrello concettuale, ed allo stesso tempo realistico, del ‘fronte del lavoro’: un patto che caratterizza lavoratori e datori di lavoro per la prima volta pubblicamente insieme in Piazza per le stesse ragioni. Ciò, in una logica più generale che ha voluto rinnovare la concezione delle relazioni sindacali con una proposta unitaria “per superare lo stallo intollerabile nel quale è sprofondato il mondo delle relazioni industriali”.
Dal palco, con dietro un maxischermo a fare da cornice, in Piazza Montecitorio si sono alternati i vari segretari delle federazioni della Confsal che, con i loro interventi, hanno ribadito la bontà e l’importanza dell’idea del segretario generale Angelo Raffaele Margiotta di un “fronte del lavoro” come apripista per un new deal sindacale, valoriale e d’incisività.
“Vogliamo dare alla politica – ha spiegato proprio Margiotta ai microfoni dei giornalisti – una proposta organica, con lavoratori e imprese unite, ma non solo. Perché il “fronte del lavoro” accomuna anche le esigenze e le proposte di pensionati e disoccupati per orientare l’agenda parlamentare, aiutare il governo a creare politiche per il lavoro, tema che, tra le altre cose, risulta essere in tutte le rilevazione demoscopiche la principale preoccupazione degli italiani”.
Durante la manifestazione è stato presentato anche il manifesto programmatico del “fronte del lavoro”, che fonda le sue basi nel “decalogo del lavoro” che racchiude dieci grandi questioni – e soluzioni – legate al lavoro e redatto nel tempo dalla Confsal.
La partecipazione dei presenti è stata arricchita da trombette strombazzanti, dalle bandiere del sindacato sventolanti e dall’attenzione agli interventi. A fare da coreografia, dietro, il palazzo della Camera dei deputati dal quale sono usciti, per avvicinarsi sul palco, diversi parlamentari attratti dall’evento.
C’è stato tempo anche per parlare della riduzione del carico fiscale sui lavoratori che appesantisce imprese e dipendenti, della manovra e del tanto dibattuto salario minimo. Angelo Raffaele Margiotta proprio su questo disegno di legge ha proposto l’integrazione di due misure che puntano a detassare i redditi minimi con le risorse previste per il cuneo fiscale, destinando le risorse annunciate per la lotteria alla riduzione dei costi del lavoro nelle piccole aziende e nei settori più deboli. “Perchè soltanto se crescono le aziende – ha spiegato il segretario generale – possono crescere anche i salari. Da qui la lotta che vede accomunati in questi obiettivi sia i lavoratori, sia gli imprenditori assieme ai giovani ed ai pensionati”.