Roma, 23 settembre 2024 – Si è tenuto oggi, alle ore 10, presso il CNEL, l’incontro sul tema della transizione energetica. La Confsal è stata rappresentata dal Prof. Massimo Leone.
Al centro del dibattito è stata la discussione delle sfide legate alla transizione ecologica delineata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con particolare attenzione ai suoi impatti sul mercato del lavoro e alla sostenibilità economica e tecnologica della transizione.
La Confsal ha evidenziato due principali criticità presenti nel PNRR. In primo luogo, la transizione ecologica sembra sottovalutare l’importante dimensione sociale legata all’occupazione. In secondo luogo, manca una chiara valutazione dei costi tecnici della transizione, con un approccio eccessivamente generico riguardo alle scelte energetiche.
Leone ha fatto presente che la scelta di una singola fonte energetica non è ancora possibile a causa dei limiti della conoscenza tecnologica attuale e che è fondamentale individuare un mix energetico che sia sostenibile sia dal punto di vista economico che dell’approvvigionamento.
La Confsal ha sottolineato che la transizione immediata e brusca imposta dalle direttive europee rischia di generare gravi conseguenze sociali, in particolare nel mercato del lavoro. L’abbandono repentino di tecnologie esistenti, soprattutto in settori come quello automobilistico, comporterebbe la perdita di un significativo numero di posti di lavoro. La proposta avanzata dalla Confsal prevede una transizione graduale, che permetta di mantenere in uso tecnologie ancora funzionali in determinati settori, evitando impatti negativi eccessivi sull’occupazione.
La Confsal ha poi evidenziato la necessità di adottare un approccio diversificato alla transizione energetica, che valuti attentamente lo stato attuale e le prospettive di evoluzione delle diverse tecnologie. L’idrogeno, ad esempio, è considerato una soluzione futuribile ma ancora lontana dall’essere applicabile su larga scala, in particolare nel settore dei trasporti. In alternativa, la Confsal propone di promuovere l’uso di biocarburanti e altre fonti non inquinanti, procedendo con cautela e attenzione, e puntando su settori dove è possibile adottare subito soluzioni sostenibili.
Le fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico, pur rappresentando soluzioni valide, presentano comunque delle problematiche. Il fotovoltaico, ad esempio, pone seri interrogativi legati allo smaltimento di pannelli e batterie e alla dipendenza tecnologica dalla Cina. Inoltre, la natura intermittente di queste fonti richiede un’integrazione con altre forme di energia per garantire una fornitura costante e affidabile, specialmente per il settore industriale e per l’industria pesante.
Un altro aspetto affrontato dalla Confsal riguarda la necessità di sviluppare biocarburanti che possano ridurre l’inquinamento, considerando però l’impatto sull’utilizzo dei terreni agricoli. A tal fine, la Confsal propone di esplorare accordi con paesi africani, che potrebbero non solo contribuire alla produzione di biocarburanti, ma anche creare nuove opportunità di lavoro, con ricadute positive in termini di sviluppo economico e contenimento dei flussi migratori.
Infine, la gestione del mercato energetico resta una questione aperta, con problemi legati alla liberalizzazione, agli oneri di sistema e alla gestione delle reti. La Confsal ha sottolineato come una concorrenza imperfetta e una gestione centralizzata delle infrastrutture non siano sufficienti per garantire una riduzione dei costi energetici per i cittadini e le imprese.
In conclusione, la Confsal ha ribadito la necessità di una transizione energetica responsabile, che tenga conto sia delle esigenze economiche e tecnologiche, sia dell’impatto sociale. Solo attraverso un approccio bilanciato e graduale sarà possibile affrontare le sfide della transizione ecologica senza compromettere il tessuto sociale e produttivo del Paese.