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I lavoratori hanno diritto a un ambiente di lavoro sano, sicuro e adeguato!

La CONFSAL alla Commissione Consultiva Permanente
per la Salute e Sicurezza sul Lavoro

di Lucia Massa

La CONFSAL ha partecipato oggi nella persona del Dott. Michele De Nuntiis, Segretario Nazionale e Capo Dipartimento di Salute e Sicurezza, alla prima seduta della Commissione Consultiva permanente per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, ricostituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha avuto ad oggetto il recepimento delle Direttive 2019/130 e 2019/983, modificanti la Direttiva (CE) 2004/37 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni nei luoghi di lavoro.

Michele De Nuntiis
Segretario Nazionale
Capo Dipartimento di Salute e Sicurezza

La CONFSAL si ritiene molto soddisfatta dell’incontro in quanto– ha evidenziato Michele De Nuntiis nel corso dei lavori– il recepimento contestuale di entrambe le Direttive attraverso l’utilizzo di un unico schema di decreto certamente consentirà di procedere più celermente alla fase successiva, ossia all’elaborazione di iniziative che incoraggino anche la produzione di buone pratiche: i tempi di scadenza per il recepimento di entrambe le direttive sono infatti troppo vicini, oltre a considerare che il nostro Paese è ancora in piena emergenza pandemica! E’ indispensabile introdurre nello schema del decreto un ulteriore punto nell’articolato con chiaro riferimento a voler assicurare, per il tramite delle istituzioni preposte e nelle sedi opportune, la produzione di accordi tra le parti sociali, linee guida e altre azioni comuni che individuino e sviluppino le migliori pratiche e che forniscano orientamenti  e consulenze alle micro, piccole, e medie imprese, evitando di imporre vincoli amministrativi, finanziari e giuridici di natura tale da ostacolarne la creazione e lo sviluppo.

Il Segretario Nazionale De Nuntiis ha inoltre colto l’occasione per ricordare ai presenti i rischi correlati all’uso delle sostanze reprotossiche, agenti tossici verso il ciclo riproduttivo, ampiamente utilizzati nei processi di lavoro in sostituzione ad agenti di maggiore pericolosità come i cancerogeni, di cui alle citate direttive.

Fatta salva la tutela delle lavoratrici in gestazione– ha puntualizzato e concluso De Nuntiis- gli stessi strumenti legislativi appaiono a oggi  arretrati e inadeguati rispetto a come gestire nei processi di lavoro il rischio da reprotossici, quali metalli pesanti, solventi organici, pesticidi, gas anestetici e farmaci antitumorali utilizzati nella sanità: gli strumenti legislativi per la tutela dei soggetti professionalmente esposti a reprotossici non si sono evoluti alla pari delle conoscenze acquisite grazie ai nuovi saggi tossicologici e ai dati prodotti dalla registrazione ai sensi del REACH. La Confsal pertanto, da sempre sensibile a tutti i rischi lavorativi che possono ledere la persona del lavoratore nella sua integrità, conferma la propria disponibilità a collaborare e a cooperare sia con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sia con il Ministero della Salute, al fine di colmare questo “vuoto” e favorire così un orientamento esaustivo, comune, armonizzato e standardizzato nel settore dei reprotossici, a livello nazionale e comunitario.

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