DUE QUESTIONI CENTRALI DA RISOLVERE
Italia fra recessione e governabilità Eurozona fra austerità e crescita
Impegno comune per ricostruire, con l’economia reale, un nuovo sistema sociale
di Marco Paolo Nigi*
Il Consiglio Generale della Confsal del 17-19 aprile 2013 si preannuncia particolarmente impegnativo per il complesso e difficile quadro politico, sociale ed economico del Paese e dell’Eurozona.
Dopo l’interruzione anticipata della legislatura e una campagna elettorale confusa, in cui è mancato un confronto corretto, propositivo e costruttivo sui programmi elettorali e le dovute risposte ai cittadini italiani in termini di politiche di cambiamento e di riforme, il risultato delle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 ha determinato una scomposizione dell’universo politico. L’evento merita una seria riflessione sulle dinamiche socio-economiche, culturali e storiche che lo hanno determinato e certifica una preoccupante crisi di credibilità, fiducia e rappresentanza.
L’autenticità della nostra autonomia ci consente, liberandoci da analisi di parte, di avvertire la forte esigenza di una ricomposizione sociale e politica, a prescindere dalle soluzioni di governo del Paese e di opposizione parlamentare, sui principi etici e sui valori civili della nostra Carta Costituzionale.
L’impegno di ognuno e di tutti deve essere quello di ricostruire, con l’economia reale, un “nuovo” sistema sociale recuperando una corretta concezione dello Stato, della sovranità, della comunità, della partecipazione e della solidarietà.
Le difficoltà economiche dei cittadini e delle famiglie e la crisi delle imprese, che originano da una grave recessione economica con indicatori occupazionali, fiscali, finanziari e commerciali in caduta libera, l’illegalità diffusa nella società e nell’economia e la corruzione in politica hanno portato a uno scontro politico fra “non garantiti” e “garantiti” e ad una grave disgregazione sociale.
Per superare la crisi, la politica deve ritrovare nella centralità della persona, con la sua dignità e le sue libertà, la bussola che la orienta su una proposta seria e credibile e un progetto politico fondato sui principi costituzionali.
La libertà dal bisogno, dalla disoccupazione, dalla precarietà, dalla preoccupazione per il futuro, dall’angoscia per il destino dei propri figli costituisce il sentimento più profondo e l’aspirazione più alta della persona e della comunità, del cittadino italiano e del Paese tutto.
Istruzione, lavoro, pensione, salute, casa, famiglia, legalità e sicurezza aspettano concrete risposte e organici e coerenti progetti politici.
Per la Confsal la via obbligata della politica è la riscoperta della cultura del servizio alla persona, al cittadino, alla famiglia e all’impresa al fine di costruire un “nuovo” sistema sociale ed economico e un moderno modello di sviluppo in Italia e in Unione Europea, in armonia con il resto del mondo globalizzato.
La politica deve abbandonare la sterile e stucchevole contrapposizione dialettica attraverso lo svolgimento della sua autentica funzione istituzionale e sociale, nonché un serio, corretto e proficuo confronto con l’obiettivo di fornire concrete risposte alla complessa domanda che viene dalla società civile e dall’economia reale.
La situazione sociale ed economica del Paese chiama la politica e tutte le Istituzioni della Repubblica ad assumersi, nella distinzione dei ruoli, la responsabilità di far uscire il Paese dal tunnel della recessione con la promozione e la valorizzazione del lavoro e il sostegno alle imprese legali, innovative e virtuose dal punto di vista dell’occupazione.
La disoccupazione costituisce l’emergenza più grave e conseguentemente la crescita economica è la priorità di intervento politico in Italia e in Europa.
Lo sviluppo economico e sociale dipende , oltre che dalle dinamiche economiche e finanziarie globali, da due questioni centrali per le prospettive italiane e europee da risolvere contemporaneamente e con la necessaria coerenza. In Italia, la questione da affrontare con immediatezza è costituita dal superamento della recessione, dall’avvio di una crescita sicura, progressiva e duratura e dall’affermazione dell’equità, senza la quale diventa problematica la stessa governabilità del Paese.
In Eurozona, la questione fondamentale da risolvere è quella di rendere il livello di austerità compatibile con il sostegno alla crescita.
Il futuro Governo italiano è obbligato a coniugare il giusto risanamento dei conti con la crescita economica e occupazionale e con l’equità sociale, affinché il lavoro torni ad essere il fondamento della nostra Repubblica e si cancelli la vergogna della disoccupazione di tanti giovani e donne.
La Governance europea deve dare seguito con fatti e atti concreti alla deliberazione del Consiglio europeo del dicembre 2012, secondo la quale “le politiche economiche devono essere pienamente rivolte a promuovere una crescita forte, sostenibile e inclusiva, assicurare la disciplina fiscale, rafforzare la competitività e incrementare l’occupazione, in particolare l’occupazione giovanile così che l’Europa possa rimanere un’economia sociale di mercato altamente competitiva preservando il modello sociale europeo”.
La Confsal ha sempre ritenuto che con il lavoro, l’equità e la coesione sociale si può “fare sistema” in Italia e in Europa per superare e risolvere le questioni, anche le più complesse, come l’attuale recessione.
La Confsal, infine, ha sempre affermato che l’Europa ha un senso se rimane una “opportunità” per tutti i Popoli e per tutti i cittadini europei e che l’Italia deve ritrovare la “ragion di Stato”, che sembra aver smarrito, per ritornare ad essere all’altezza della sua storia civile, culturale ed economica.
* Segretario generale Confsal